(fotografata a Chiusa di Pesio - Piemonte)

Rhipsalis pilocarpa Loefgr.

Cactaceae. Pianta endemica originaria del Brasile, dove vive nelle foreste tropicali subtropicali o tropicali, appesa o appesa ai rami o crescendo nelle cavità di vecchi alberi. La principale minaccia per la specie è il rapido declino della foresta tropicale primaria (distruzione e frammentazione degli habitat, deforestazione, ecc.). Pertanto la specie è classificata come “vulnerabile” dalla IUCN Red
Piccolo arbusto epifita, alto e largo fino a 50 cm con sottili steli cilindrici inizialmente eretti, successivamente pendenti con corti rami dritti disposti a spirale. Gli steli sono crassulenti, segmentati e potenzialmente si dividono dopo ogni segmento. È una delle Rhipsalis in cui le spine sono ancora visibili, soprattutto sui fusti giovani. I fiori terminali, profumati, bianchi, compaiono singoli o in coppia e raggiungono un diametro da 2,5 a 4 centimetri. Il pericarpo è ricoperto di spine simili a setole. I frutti, di colore rosso vinoso, a forma di bacca, sono sferici e tempestati di spine simili a setole. Hanno una lunghezza e un diametro di circa 12 millimetri. I frutti contengono semi neri piuttosto grandi. È stato dimostrato che in questa specie esiste la viviparità, cioè il seme può germogliare molto presto, mentre è ancora in frutto attaccato alla pianta madre.

Cresce meglio in ombra parziale, particolarmente adatta come pianta ricadente. Con una temperatura minima di 10 °C richiede la protezione del vetro in luoghi temperati, almeno durante i mesi invernali; prospera su terreni acidi, ben luminosi e ben drenati (ad esempio 2 parti di torba, 2 per 1 parte di sabbia, con piccoli trucioli di corteccia aggiunti per aumentare il drenaggio e come fonte di carbonio in un periodo di crescita). Queste piante hanno un basso fabbisogno di nutrienti in natura, quindi i fertilizzanti commerciali bilanciati dovrebbero essere diluiti alla metà della concentrazione raccomandata sull'etichetta.In inverno, una temperatura notturna di 9/10 °C ed annaffiature scarse (senza concimazione) favoriranno la fioritura primaverile. Quando compaiono i boccioli dei fiori si possono riprendere le normali annaffiature, così come la fecondazione.La propagazione avviene da talee o piante, e in natura dai frutti, i cui semi vengono trasportati dagli animali che li mangiano.


va a Schlumbergera

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