L'importanza degli alberi

Tutta la vita sul pianeta Terra dipende dalla capacità delle piante di trasformare l'energia della luce solare in energia chimica di cui l'organismo ha bisogno per sopravvivere. Grazie a loro si produce l'ossigeno, carburante fondamentale per la vita.

Tutti gli esseri viventi dipendono dalla vita vegetale: la materia vegetale derivata dalla fotosintesi è l'alimento fondamentale per gli organismi erbivori ed è a base delle catene alimentari. Ogni anno la fotosintesi trasforma in composti organici circa 100 miliardi di tonnellate di carbonio presenti nell'atmosfera.

I boschi sono i migliori regolatori del regime delle acque in un territorio e funzionano come calamite per le nubi. Dove vi sono boschi, infatti, il terreno assorbe maggiori quantità d'acqua e lo scorrimento superficiale è minore a beneficio delle falde acquifere sotterranee. Allo stesso tempo il suolo è meno soggetto a fenomeni erosivi e franosi.

La pianta è l'unica fabbrica di nuova sostanza sulla terra, tutto il resto è riciclaggio. L'albero è figlio del sole e della terra, come l'uomo perchè si nutre delle piante.

Gli alberi hanno anche l'importante funzione di monitorare l'ambiente e di fornire indicazioni biologiche sulla qualità ecologica di un territorio.
Grazie alla capacità di filtrare gli inquinanti atmosferici, lo studio degli alberi e dei boschi consente di evidenziale le soglie di pericolosità e i sinergismi dei vari inquinanti ambientali.
Nell'agricoltura che sfrutta in modo intensivo i terreni, questi hanno poca sostanza organica e l'anidride carbonica viene dispersa nell'aria. Dal 1800 ad oggi l'anidride carbonica presente nell'atmosfera è aumentata di un terzo e questo ha influito certamente sui cambiamenti climatici; poichè i boschi e gli alberi sono la vera risposta all'effetto serra, quanti boschi occorrono per compensare questo aumento?

Le foreste vetuste

Le foreste vestuste, ossia quelle foreste che hanno raggiunto le fasi di sviluppo più mature, sono parte del nostro immaginario collettivo perchè, grazie alla presenza di alberi plurisecolari di grandi dimensioni e alla presenza di alberi morti in piedi e a terra, forniscono un'immagine della natura primigenia che dominava il nostro continente prima della massiccia antropizzazione.
Possono essere definite come foreste in cui il disturbo antropico è assente o trascurabile e che sono caratterizzate da una dinamica naturale che determina la presenza, al loro interno: di tutte le fasi di rigenerazione e di individui di notevoli dimensioni ed età; di legno morto (alberi morti in piedi, alberi e rami caduti a terra); di flora coerente con il contesto biogeografico caratterizzata dalla presenza di specie altamente specializzate che beneficiano del basso grado di disturbo e di specie legate ai microhabitat determinati dall'eterogeneità strutturale.
I boschi vetusti sono importanti per la conservazione della biodiversità vista la presenza di habitat raramente osservabili nelle foreste gestite.
Questi sistemi ospitano, infatti, alti livelli di diversità vegetale, fungina e animale; essi sono in grado di accumulare grandi quantità di carbonio, sia nei tessuti di piante e animali, che nei suoli, continuando a sottrarre attivamente carbonio dall'atmosfera.
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