(fotografato al Monte Semprevisa- Monti Lepini- Lazio)

Taxus baccata L.
TASSO

Taxaceae. Albero alto fino a 20-25 m. Il tronco è eretto, spesso diviso fin dalla base; e ramoso con rami secondari penduli che sostengono una corona piramidale espansa di colore verde cupo.
Foglie persistenti, aghiformi, lineari, piatte, leggermente a forma di falce, acute ma non pungenti. Hanno inserzione distica.
Frutti: arilli grossi, carnosi, dapprima verdi poi scarlatti, a forma di campana che circonda un solo seme nero di lunghezza non superiore al centimetro.
Corteccia di colore rossastro,nei primi anni di vita è liscia poi si desquama con l'età.
Il tasso è una pianta molto longeva può vivere fino a 2000 anni.
Nordeuropa, Caucaso, Nordafrica, Nordamerica, sporadico nei boschi di conifere.
Viene anche chiamato "albero della morte" ma solo perché le foglie ed i semi contenuti nelle rosse bacche, sono velenosi poiché contengono un alcaloide denominato tassina.
Per gli antichi romani la strada che portava all'aldilà era bordata proprio di tassi.

In antichità si credeva che steccando un arto fratturato le proprietà terapeutiche della pianta potessero calcificare le ossa prima del dovuto.
Dal legno di tasso, molto elastico e di grana fine erano ricavati archi e frecce. Queste ultime, data la tossicità della pianta, divenivano strumenti letali.
Oggi, l'uso del legno di Tasso è essenzialmente d'ebanisteria.

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