(fotografato a Cres-Croazia)
Morus nigra
GELSO NERO

Moraceae. Pianta alta 10-15 m, chioma densa e sferica, tronco eretto, largamente ramificato, ramuli pubescenti; corteccia ruvida e bruna a piccole scaglie e reticolata.
Fogliame deciduo, foglie semplici, cuoriformi, sui rami laterali anche ovali lanceolate; rigide e ruvide sopra, sotto pelosette; margine dentato, inserzione alterna.
Fiori ermafroditi o unisessuali, perianzio di 4 elementi che a maturità diventano carnosi. Fiorisce marzo -maggio.
Frutti in infruttescenze carnose ovali (a scorosio) di 2, 2,5 cm (more) prorporine, acidule finchè immature, eduli.
Originario delle regioni sudoccidentali del continente asiatico è stato importato in Europa da antica data (Greci e Romani) e diffuso per il legno e successivamente per l'allevamento del baco da seta.
Pianta piuttosto frugale e rustica dalla pianura a 1800 m.

Morus alba L.
GELSO

Simile al precedente, da cui si distingue per rami lisci e glabri, foglie cuoriformi o irregolamente lobate, a 1-3 lobi, sotto glabre.
Frutti: peduncolati di 1-2 cm, biancastri o rosati, dolci anche se immature.
Originario dell'Asia centrale introdotto più tardi (intorno al XII secolo) rispetto al gelso nero, per l'allevamento del baco da seta; esige terreni ben drenati, freschi, profondi, esposizioni soleggiate.

Morus indica L.

1- Le foglie dei turioni e dei rami non fioriferi sempre più o meno profondamente lobato-incise con due vistose caratteristiche: apice dei lobi caudato (non esiste in Morus alba), nervature secondarie evidenti e regolari sulla faccia adassiale (poco evidenti in M. alba).
2- Le foglie dei rami fioriferi intere e dentate, cioè diverse dalle altre (eterofillia).
3- Il frutto (soroso o sorosio) reso "irto" dagli stili persistenti e vistosamente sporgenti (stili brevissimi e irrilevanti in M. alba).

va a Musa basjoo

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