(fotografato a Valle Sant'Angelo - Monti Lepini - Lazio)

Cupressus sempervirens L.
Cipresso

Cupressaceae. Originario di Cipra e di Creta da qui fu introdotto nelle regioni Mediterranee, importato in Italia probabilmente dagli Etruschi o dai Fenici.
I rami sono eretti, appressati al tronco, la pianta ha una chioma strettamente affusolata.
Le foglie squamiformi di colore vere scuro, sono disposte su 4 file. I coni immaturi, verde chiaro, hanno squame appressate, a maturità lignificano e le squame si aprono per lasciare cadere i semi.
Fiori unisessuali, ma presenti sulla medesima pianta. I maschili molto piccoli , giallognoli, disposti all'apice dei ramuli e precocemente caduchi sono composti da verticilli di squame portanti gruppi di stami sulla pagina superiore. I femminili più grandi, portati su corti rametti con un breve peduncolo sono formati da poche squame con gli ovuli sulla pagina superiore
Galbuli grossi, globosi, non mucronati sulle squame e pochi sulle terminazioni dei rami . La corteccia grigio-bruna ha lunghe fessure, regolarmente screpolata in lunghezza, il legno è durevole perchè contiene molta resina; veniva usato fin dall'antichità nelle costruzioni di chiese, templi,navi, sculture e casse da morto.
Considerato albero funebre come testimoniano autori latini, perchè ritenevano purificasse l'aria, l'odore aromatico, inoltre, tiene lontane le tarme.
Usato in selvicoltura per la sua grande rusticità, nel rimboschimento di terreni magri e aridi

va a Cycas revoluta

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