(fotografato al Monte Pellecchia- Monti Lucretili -Lazio)


(fotografato Noto Antica - Sicilia)


(fotografato nei Monti Ruffi-Lazio)

Crataegus monogyna Jacq.
Biancospino

Rosaceae. Fiori con un solo stilo, peduncolo fiorale peloso. Rami spinosi,rami dell'annata scuri, glabri. Foglie alterne, a breve picciolo, con base ristretta cuneiforme, profondamente incise, lobate. Fiori piccoli, molto odorosi, in pannocchie corimbose-erette. Rami con punte spinose. Il "frutto" formato dalla concrescenza del ricettacolo con l'ovario è piccolo, subrotondo, rosso, coronato dai resti del calice marcescente. La polpa, farinosa, giallastra e insipida, contiene un solo nocciolo ovoide che costituisce il vero frutto. Frutice molto ramificato, alto 1-4 cm, a corteccia liscia, compatta, grigio aranciata.Fiorisce marzo -maggio.
Boschi di latifoglie e misti, boschi asciutti, boscaglie lungo strade e pietraie, rocce; in terreni poco profondi e un pò sassosi, sopporta bene la siccità; pianta diffusa spesso usata per siepi.(0 - 1500 m)
L’uso terapeutico della pianta è attestato sin dal XIII secolo, ma nei vecchi manuali si trova trattato il biancospino ancora accanto ai digitaloidi e questa originaria interpretazione ha portato a confusione: glicosidi simildigitalici o ulteriori principi attivi, con cui viene compensato un cuore insufficiente, nel biancospino non sono presenti. Oggi è assodato invece, che il biancospino è realmente una vera e propria pianta medicinale per il distretto cardiaco e per le patologie circolatorie.
Tre effetti devono essere distinti nel caso del biancospino:
1° miglioramento della circolazione coronarica
2° il biancospino non ha un'azione antiipertensiva tuttavia i valori pressori possono regolarsi grazie al miglioramento dell'energia del cuore, forse persino normalizzarsi, quindi una pressione elevata può abbassarsi e d'altra parte una pressione ridotta può salire; l’indicazione come ipotensivo in senso stretto è quindi scorretta.
3° disturbi ritmici del cuore, sono emersi come il più recente campo di applicazione della pianta.
In fitoterapia si utilizzano inoltre, la corteccia che ha azione febbrifuga, le foglie e i frutti che esercitano azione astringente, i fiori in infuso,sono sedativi e indicati nei casi di insonnia e stress.
Dai frutti si ricava una confettura dal gusto molto delicato.
Per la bellezza dall’arbusto in periodo di fioritura ed essendo piante robuste ed adattabili a qualsiasi tipo di terreno, alcune specie vengono coltivate ed usate per formare siepi.
Fin dall’antichità il biancospino era considerato l’albero di maggio, i romani lo dedicarono a Maia, dea del mese di maggio e della castità. Sulla tradizione pagana si innestò quella cristiana, dedicando il biancospino alla Vergine: i fiori bianchi a simboleggiare la purezza,gli stami rossi, il sangue di Gesù , sul cui capo venne posta una corona di rametti di biancospino.

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