(fotografato a Cartoe -Sardegna)
Chamaerops humilis L.
Palma di San Pietro

Arecaceae. Fanerofita arbustiva sempreverde a robusto apparato radicale con stipite (fusto) generalmente breve, diritto o contorto, talvolta acaule, di 0,50-2(7) m (gli esemplari coltivati per ornamento possono raggiungere l'altezza fino a 9-10 m), coperto dalle cicatrici lignificate delle vecchie guaine fogliari e dai loro residui fibrosi; gli stipiti generano nuovi getti secondari dalla base per cui la pianta nel tempo assume un portamento policormico.
Foglie disposte in corona apicale, glabre, di color verde intenso, coriacee, persistenti, di 60-80 cm, con picciolo semicilindrico di 20-40 cm, munito di aculei eretti e pungenti sui bordi, allargato alla base in guaina; lamina palmatopartita a ventaglio con fino a 20 segmenti lanceolati ripiegati a doccia, di 40-70 cm, munita alla base di una breve linguetta subrotonda.
Inflorescenze ascellari disposte in dense pannocchie (spadici), lunghe 20-40 cm, spesso ramificate, con numerosi piccoli fiori giallo-verdognoli, unisessuali o ermafroditi, generalmente in piante distinte.
Essi sono avvolti da 2 guaine fogliari saldate (spata), coriacee e rossastre, caduche, vellutate sui bordi, che si aprono durante l'antesi. Fiorisce a maggio-giugno
Perigonio persistente formato da 6 tepali sepaloidi, saldati alla base e disposti in 2 verticilli embricati. Stami 6 con filamenti saldati alla base formando un anello; ovario supero tricarpellare apocarpico con stimmi semplici, lesiniformi e papillosi. Il frutto è una drupa (dattero) carnosa ellissoide di 1-3 cm, giallo-brunastra a maturità e di odore fetido, contiene un solo seme legnoso e corrugato. Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Rupi, luoghi aridi sabbiosi e rocciosi presso il mare, macchie, garighe e boscaglie sempreverdi, da 0 a 600 m s.l.m. Specie tipicamente termo-xerofila, appartenente alle comunità vegetazionali della fascia costiera più calda (Oleo-Ceratonion) con predilezione per i substrati calcarei, forma associazione con l'olivastro, il carrubo, il lentisco e la quercia spinosa.
Le arecacee (palme) comprendono approssimativamente 202 generi con circa 2600 specie distribuite per lo più nelle zone a clima tropicale o subtropicale.
Chamaerops humilis ne rappresenta l'unica specie spontanea in Europa. E' una delle più antiche famiglie di cui sono stati trovati resti fossili del periodo Cretaceo, circa 70-80 milioni di anni fa.
Chamaerops humilis costituisce un importante elemento nell'uso forestale in quanto è molto efficace contro l'erosione e la desertificazione e si genera dopo gli incendi emettendo nuovi rigetti. Viene molto spesso coltivata come pianta ornamentale.
Specie protetta a livello regionale
Può essere confusa con un esemplare giovane di Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl. (= Chamaerops excelsa Hort. non Thunb.) che si distingue principalmente per lo stipite che può arrivare fino a 15 m e che non emette rigetti basali; foglie più grandi, molli, con maggior numero di segmenti generalmente ricadenti all'estremità e con picciolo per lo più inerme, finemente seghettato alla base; frutti reniformi, nero-bluastri.
Il nome del genere deriva da due vocaboli greci: 'khamai' (>lat. 'chamae'), piccolo, nano, prostrato, e da 'rhops', arbusto, cespuglio, in riferimento al portamento della pianta. L'epiteto specifico dal lat. 'humilis, -is, -e' (<'humus'), terra, da cui il nome italiano 'umile', riprende il significato del nome greco.
Scheda tratta dal sito actaplantarum realizzata da Anja Michelucci.

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