(fotografato a Esperia - Lazio)
Acer saccharinum L.
ACERO SACCARINO

Sapindaceae. Specie importata dall'America nord-orientale che si è diffusa velocemente come pianta ornamentale grazie al rapido accrescimento e all'apprezzato colore argenteo della pagina inferiore delle foglie (caratteristica da cui derivano gli altri due nomi comuni 'acero bianco' e 'acero argentato'). La chioma, dal diametro di 3–5 m è composta da foglie caduche, opposte, pentalobate e profondamente incise, con denti irregolari, di colore verde brillante sulla pagina superiore e bianco-argentato su quella inferiore; diventano di colore giallo delicato, qualche volta rosso brillante.I fiori sono piccoli giallo-verdastri, senza petali a grappoli con le ali. Compaiono esili germogli a fine inverno (marzo). Durante la fioritura le api si cibano del loro nettare: il miele d'acero è tra i più profumati e limpidi. Nei luoghi d'origine dalla linfa si ricava il cosiddetto sciroppo d'acero. Si tratta di un albero piuttosto longevo che può vivere 100-150 anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di A. platanoides, oppure in riferimento al fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude alla linfa zuccherina. Periodo di fioritura: aprile-maggio.

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